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  • Immagine del redattorePuntalazzo Jazz Festival

Gaetano Spartà 4et

Aggiornamento: 11 ago 2021

Puntalazzo Jazz Festival 2021 è un festival jazz che nasce in Sicilia, organizzato da siciliani. Quindi nella serata finale del 13 agosto il nuovo jazz "Made in Sicily" non può mancare: ecco il quartetto del pianista randazzese


Gaetano Spartà
Gaetano Spartà


 

Randazzese, 42 anni, Gaetano Spartà, dopo il diploma in pianoforte, nel 2004 svolta la sua carriera quando intraprende, con il pianista Osvaldo Corsaro, gli studi jazzistici partecipando a numerosi seminari e Masterclass tenuti da musicisti di calibro internazionale quali: Enrico Rava, Dado Moroni, John Taylor, Sandro Gibellini e Francesco Cafiso. Successivamente ad una Masterclass conosce Salvatore Bonafede con ha intrapreso un importante percorso di studio. Nel febbraio 2006 è tra i primi in Italia a conseguire il Diploma accademico di II Livello in “Musica, Scienza e Tecnologia del Suono” al Politecnico Internazionale "Scientia et Ars" di Vibo Valentia. Nel 2008 partecipa al Tuscia in Jazz Music Workshop di Soriano nel Cimino (Viterbo) tenuto da star del jazz quali Kenny Barron, Ray Mantilla, Rick Marigitza, Flavio Boltro, Shawn Monteiro, Tony Monaco, Eddy Palermo e Karl Potter. Nel 2011 partecipa ai seminari estivi di Piazza Jazz nella classe di Giovanni Mazzarino. Nel 2012 partecipa alla Berklee Summer School agli Umbria Jazz Clinics e vince la prestigiosa borsa di studio per partecipare al Valencia Master's Program in Spagna. Nel settembre 2015 partecipa alla Masterclass tenuta in Sicilia dal pianista Barry Harris.


Line up: Gaetano Spartà pianoforte; Marco Caruso sax contralto; Carmelo Venuto contrabbasso; Emanuele Primavera batteria

“Accent” del 2018 è il suo primo disco da leader, prodotto da Alfamusic di Roma. Ha scritto di lui il giornalista Fabrizio Ciccarelli su Roma in Jazz: “Gaetano Spartà è un compositore di assoluta sensibilità e, come pianista, ha uno stile personale e mai debordante, assorbe di Keith Jarrett, Brad Mehldau e Bill Evans essenzialmente l’eleganza costruttiva, il rimando colto, la vigile sobrietà deprivata d’ogni enfasi stilistica, lasciando agire il proprio modo spontaneo per una rivelazione di se stesso a se stesso, volendo conoscere certamente le proprie similitudini ma soprattutto le proprie certezze (ed incertezze), come accade a chi alla musica chieda di conoscere, sapere ed illuminare”.

Spartà: «Con la mia musica vorrei riuscire a trasferire agli altri le mie emozioni, le mie sensazioni ed il mio modo di sentire le cose che mi circondano. Chi compone e fa musica dovrebbe pensare a rendere migliore la vita di chi ascolta e non essere l’ennesimo disturbo sonoro della giornata. Tant’è che uno dei miei musicisti preferiti è Brad Mehldau. Lo trovo un pianista con un gusto musicale unico, eccezionale dal punto di vista tecnico, con una visione della musica che gli permette di suonare magnificamente tanto Bach quanto brani dei Radiohead o gli standard più conosciuti della tradizione jazzistica».





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